015 IL PARADOSSO DEL RISVEGLIO



IL PARADOSSO DEL RISVEGLIO
Quando pensiamo al risveglio del Sud Africa è un errore comune considerarne Andrew Murray il pioniere. La prima visita divina non fu a Worcester o a Montagu, ma a Natal nel 1858. Aldin Grout, un missionario americano, raccontò nel 1859: “Ora siamo stati ravvivati ed il risveglio è cominciato un anno e mezzo fa”.
La popolazione di Natal era allora composta da circa 170.000 persone delle quali un decimo parlava inglese, africano, tedesco o svedese. Circa 8.000 erano operai indiani a contratto, mentre il resto era principalmente Zulu.
I metodisti sotto il Pastore Tyler dalla Gran Bretagna avevano quasi rinunciato ad ogni speranza. Tyler scrisse a casa: “Qui in Natal nel 1849 l’opera di cristianizzare selvaggi semi-nudi che ci minacciavano con lance, scudi e bastoni ogni volta che predicavamo il Vangelo sembrava un compito senza speranza”.
Dieci anni più tardi egli poté parlare di una scossa tra le ossa secche della Valle di Esidumbini.
Persino prima del risveglio Zulu/Natal un evento storico importante aveva toccato la frontiera del Transkei.
Nel maggio dl 1856 una ragazzina Xhosa di 12 anni divenne una cosiddetta profetessa. Disse a tutti che gli spiriti dei suoi padri le erano apparsi per dire all’intera nazione di uccidere tutto il bestiame, distruggere tutto il loro grano e consumare tutto il cibo del paese.
Il 18 febbraio 1857 i giovani sarebbero improvvisamente ringiovaniti, il bestiame sarebbe uscito dalla terra, il mercato del grano sarebbe stato miracolosamente pieno e i vecchi guerrieri morti sarebbero risuscitati dalle proprie tombe per condurre i guerrieri a sottomettere tutte le tribù dell’Africa e per spingere gli europei nel mare.
In modo sorprendente tutte le persone aderirono alla sfida di Nongquase.
Le persone deluse fecero una strage del proprio bestiame e diedero fuoco al proprio grano. La profezia si rivelò vana e ben presto la carestia colpì il territorio.
Orrori indescrivibili.
Schiere affamate vagavano ovunque, poi si sedevano a morire.
Per anni si trovarono scheletri sotto gli alberi.
I bambini, gli anziani e gli infermi furono i primi ad essere abbandonati.
Le famiglie lottavano fino alla morte tra di loro per frammenti di cibo e quando tutti i cani, i gatti ed i roditori erano stati mangiati, essi si volsero al cannibalismo.
Gruppi di decine di migliaia furono decimati.
La Colonia di Città del Capo fu invasa da schiere di mendicanti, indeboliti dalla fame e sul punto di morire.
Allo stesso tempo il risveglio irruppe a Grahamstown. Tutte le chiese ne furono colpite. La nuova Chiesa metodista della commemorazione si riempiva praticamente ogni notte della settimana da 1400 persone che si riunivano per l’adorazione e la preghiera. Ben presto l’intera area da Port Elizabeth a Port Alfred ed il fiume Fish furono colpiti dal risveglio. Si tenevano incontri nelle fattorie e all’aria aperta e, neri e bianchi insieme, sentivano la presenza di Dio. A Healdtown la chiesa ogni sera era notevolmente piena. Il loro sovrintendente riportò: “Abbiamo preso parte ad una grande benedizione che il Dio onnipotente si è compiaciuto di versare su di noi e sulla sua chiesa in tutti questi territori intorno a noi”. 
Iniziarono a filtrare novità che un risveglio generale in America stava aggiungendo milioni di persone alla chiesa. Erano molto incoraggianti i resoconti dei credenti americani ravvivati che pregavano che la stessa cosa accadesse in Sud Africa.
Questo incoraggiò i missionari nel Transkei, ai cui confini migliaia di Xhosa si erano convertiti al Signore. Una missione parlò di 600 membri in più che si aggiunsero nel giro di un mese, con chiese affollate che ascoltavano la Parola di Dio.
Nel 1858 il risveglio fu portato in Sud Africa da un influente uomo di Dio che era coinvolto nel ministero in cinque continenti. Il pastore William Taylor, che aveva modellato la propria vita ed il proprio servizio su quello di John Wesley, dimostrò di essere uno degli evangelisti più versatili di tutti i tempi.
Taylor nacque in Virginia nel 1821 e si convertì all’età di 20 anni. Diventò un evangelista itinerante nel 1848 ed era conosciuto come uno dei più grandi predicatori d’America durante la corsa all’oro californiana. Durante il 1858 tornò alla Costa Orientale e fu parte del risveglio che si stava diffondendo. In risposta alla chiamata di Dio di andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo, navigò verso l’Australia e la Nuova Zelanda. Da lì sentì la chiamata di Dio in Sud Africa. A Città del Capo predicò a tutta la città prima di tornare indietro a cavallo verso Porth Elizabeth, dove un soffio di risveglio stava toccando le persone. Andò a King William’s Town ed in un luogo chiamato Annshaw migliaia di Xhosa iniziarono a frequentare i suoi incontri. Usò un interprete di grande talento, un uomo chiamato Charles Palma. A volte Palma era così entusiasta di ciò che Taylor stava dicendo che ne cantava l’interpretazione in modo che suonasse come un bellissimo inno. Una profonda fermezza cadde sulle persone e quando Taylor chiese a tutti coloro che sentivano il bisogno di essere salvati di fermarsi, centinaia di persone si sedettero piangendo in silenzio o si inginocchiarono contriti. Non ci furono scene selvagge o dimostrazioni paragonabili alla preghiera simultanea che ci fu a Worcester ma piuttosto sospiri, gemiti o fiumi di lacrime.
Le notizie di questo fatto si sparsero in tutto il Transkei così le persone iniziarono a presentarsi a migliaia. Taylor insisteva nel fare discepoli tutti coloro che stavano cercando Cristo ed ogni sera si fermava lì fino a mezzanotte mentre, tutt’intorno a lui, le persone imploravano misericordia o lodavano Dio per la Sua liberazione.
La mattina seguente li istruiva per tutto il giorno sulla vita cristiana.
Mentre migliaia dipendevano dalle sue parole e grandi folle continuavano ad arrivare, William Sargent, il missionario del posto scrisse: “Che giornata! Non so come registrarla; non ho mai assistito a niente che mi facesse pensare così tanto alla Pentecoste; le persone erano già in chiesa impegnate in un incontro di preghiera; Il Fratello Taylor leggeva il suo testo e la verità teneva il pubblico attento; quando ebbe finito di predicare chiese di trascorrere un tempo in preghiera silenziosa e poi chiese a coloro che erano alla ricerca di farsi avanti. Più di trecento persone caddero sulle proprie ginocchia ed iniziarono a piangere ad alta voce implorando pietà; tra loro c’erano diversi europei. Il Fratello Taylor non cercò di manipolare l’incontro; all’inizio tutti sembravano confusi nel sentire il pianto e le suppliche di pietà; poi un grande silenzio cadde su di noi tutti ed una per una le persone si alzarono in piedi stringendosi le mani e con gli occhi scintillanti e i volti raggianti di gioia indescrivibile, esplosero in un’espressione di lode” (J Edwin Orr, Risvegli evangelici in Africa).
Di solito Taylor conduceva cinque incontri di preghiera e predicava sei volte durante il giorno.
Si testimoniò di scene indescrivibili che ebbero luogo quando questo umile, sincero, conservatore uomo di Dio predicava fedelmente il Vangelo. Hankey, Kat River, Butterworth, Shawsbury, Healdtown; sembrava andare ovunque, portando con sé una tale presenza di Dio che l’intera area orientale di Città del Capo era stata toccata con potenza. Gli Xhosa lo chiamarono Isikuni Sivuayo, Il tizzone ardente”.
Un missionario riassunse il suo giro con queste parole: “La caratteristica fondamentale del risveglio è che l’intero territorio viene benedetto; in ogni luogo la Parola del Signore è la potenza di Dio per la salvezza di coloro che credono. In molte delle nostre basi missionarie hanno avuto luogo 800 conversioni in una volta sola; più di 2000 membri della popolazione nativa sono stati salvati e più di 600 conversioni hanno avuto luogo tra gli Inglesi” (Risvegli evangelici in Africa).
A Queenstown e a Grahamstown, tra i bianchi, rispettivamente 2673 e 2360 persone furono aggiunte alla chiesa dopo la missione di Taylor. Mentre predicava ai bianchi a Fort Beaufort sui dieci comandamenti, la presenza e la potenza dello Spirito Santo portarono centinaia di persone nella chiesa a cadere sulle proprie ginocchia, piangendo, gemendo e singhiozzando.
Il Sud Africa non sarebbe mai più stato lo stesso.
Abbiamo bisogno di un nuovo tocco da parte di Dio.
Dove sono i predicatori fedeli ed i guerrieri di preghiera?
Possa Dio farli sorgere. 

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