017 LA SUPPLICA PER UN RISVEGLIO



LA SUPPLICA PER UN RISVEGLIO
David Matthews dell’est di Londra, che ha sperimentato il risveglio gallese del 1904, spesso ha detto: “I movimenti divini sono nati nel cuore della Divinità”.
Aveva ragione, perché ogni volta che Dio, nella Sua Sovranità si è compiaciuto di mandare il Suo Spirito sulla Sua chiesa e sull’umanità perduta, il Suo popolo improvvisamente ha avuto un peso.
L’intercessione è all’ordine del giorno.
Cuori agonizzanti che supplicano di ottenere un risveglio improvvisamente mettono da parte preghiere pragmatiche ed il popolo di Dio passa attraverso un Getsemani. 
Da ciò che ho osservato personalmente nel viaggiare in Sud Africa, dire che siamo vicini ad un risveglio sarebbe una presa in giro. Eppure chi sono io per giudicare visto che su tutto il territorio ci sono piccoli gruppi che stanno sperimentando un profondo interesse per il risveglio e sono pronti a pagarne il prezzo. 
L’intera vita di David Brainerd fu una vita di preghiera infuocata per gli Indiani Americani. Pregava giorno e notte, pregava prima di predicare e dopo aver predicato, pregava sul proprio letto di paglia, ritirandosi nella foresta fitta e solitaria; digiunava e pregava, ora dopo ora, giorno dopo giorno, alla mattina presto e fino a notte tarda, pregava e digiunava, versando la propria anima, intercedendo, avendo comunione con Dio.
Era con Dio in maniera potente nel pregare e Dio era con lui in maniera potente.
Nel suo diario nel 1742, David Brainerd scrive: “Ho messo da parte questo giorno per digiunare e pregare, per prepararmi per il ministero, per ottenere aiuto divino e direzione e perché Lui, a modo Suo, mi mandi nella Sua messe. Al mattino sentivo la potenza dell’intercessione per le anime preziose e per l’avanzamento del Regno del mio caro Signore e Salvatore e persino consolazione ed una dolce rassegnazione alla gioia di pensieri di soffrire avversità, angosce e persino la morte stessa per promuovere il Suo Regno. Il mio cuore era particolarmente toccato nel pregare per i poveri pagani. Dio era veramente con me. Dio mi ha reso in grado di agonizzare in preghiera ed io quasi grondavo sudore nonostante nevicasse tutt’intorno a me. Ho pianto per moltitudini di anime. Ho sentito che avrei potuto trascorrere la mia intera vita supplicando Dio per le anime dei peccatori e per la santità tra il popolo di Dio”.
Alcuni giorni più tardi descrive: “Ieri notte il Signore mi ha visitato meravigliosamente mentre pregavo. Penso che la mia anima non abbia mai sperimentato prima una tale agonia. Ho lottato con Dio per la liberazione delle anime e per i figli di Dio”.
In un’altra occasione dice: “Da quando il sole era appena sorto a quando era già quasi buio, ho lottato fino a quando ero tutto bagnato di sudore... Caro Gesù, Tu hai sudato Sangue per le povere anime. Quanto vorrei avere la Tua compassione” (Vita di David Brainerd).
 

La supplica di uomini come David Brainerd dovrebbero
spingere in nostri cuori a pregare e a cercare il volto di Dio per un risveglio. Tuttavia, non pensiamo che nel supplicare per un risveglio dobbiamo portare Dio a condividere la nostra preoccupazione.
Ai discepoli venne detto di aspettare la promessa del Padre (Atti 1:4). Ed essi che cosa fecero?
Si sedettero pigramente ad aspettare che Dio agisse?
No. Si dedicarono alla preghiera per dieci giorni nella stanza di sopra fino al giorno della Pentecoste.
Non possiamo pretendere che succeda esattamente ciò che accadde il giorno della Pentecoste, ma Pietro ce lo spiega chiaramente: “Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che sono lontani” (Atti 2:39).
Ogni volta che Dio si è compiaciuto di versare il Suo Spirito in un risveglio, è stato un sovrano soffio dal cielo eppure ogni volta l’uomo è stato coinvolto nella preghiera, nella preparazione e nella pazienza, c’è stato interesse, compassione e convinzione. 
Quando Duncan Campbell venne a casa mia, gli chiesi quali pensava che fossero le grandi caratteristiche del risveglio. Egli rispose immediatamente:”L’uomo acquista la coscienza di Dio, così tremenda, così reale che produce fiducia in Dio. Le persone iniziano a parlarGli come se Lui fosse proprio lì. Leggono la Sua Parola e credono ogni cosa che è scritta e questo produce una tale convinzione che essi hanno fiducia in Lui per ogni cosa e Gli obbediscono in ogni cosa”.
Non sarebbe meraviglioso se un tale senso della presenza di Dio ci adombrasse in questo momento?
Riferendosi a ciò che provocò il risveglio a Kilsysth, in Scozia il 23 luglio del 1839, William Burns scrisse: “Alcuni del popolo di Dio che hanno desiderato e lottato in preghiera per un tempo di frescura a motivo della presenza del Signore e che la notte precedente hanno sperimentato un travaglio per dare alla luce anime, sono venute all’incontro, non solo con speranza, ma con una certa aspettativa della gloriosa apparizione di Dio. Essi erano pronti quando un’onda di risveglio colpì la città” (Arthur Wallis, Nel giorno della Tua potenza).
Arthur Wallis dice che quando i credenti sentono sulle proprie spalle un peso intollerabile che pregano con pianto e lacrime e con lamenti indicibili, è molto comune che tali credenti ed intercessori sappiano già che hanno avuto la meglio con Dio come Giacobbe ebbe la meglio con Dio a Jabbok. 
Un esempio toccante di questo ci è stato dato da
Charles Finney: “Il primo raggio di luce che irruppe dopo la notte di indifferenza e di peccato che riposava sulle chiese e le persone della regione di Oneida nel 1825 fu una donna debole in salute, che credo non abbia mai visto un risveglio; la sua anima era esercitata riguardo ai peccatori. Essa era in agonia per la sua terra. Essa non sapeva ciò che la affliggeva, ma continuò a pregare sempre di più fino a che sembrava che l’agonia le stesse distruggendo il corpo. Alla lunga fu riempita di una tale gioia che iniziò a gridare: «Dio è qui, è arrivato!» Quello stesso giorno il risveglio arrivò in tutta quella zona dove prima c’era indifferenza; la sua stessa famiglia fu convertita quasi tutta e l’opera si sparse in tutta la regione” (Lezioni sul risveglio). Sembra che Dio si compiaccia di questo tipo di preghiera.  Uno degli inni del risveglio del 19° secolo fu Prega fino a che la luce splenda.

Ciò che sto dicendo potrebbe suonare strano a credenti
che non sanno cosa sia la preghiera potente, ma questo è il tipo di preghiera che piace a Dio.
Costantemente ci viene detto di “non cessare mai di pregare” (1 Tessalonicesi 5:17), con “supplicazioni e preghiere” (1 Timoteo 5:5), ”intensamente” (Luca 22:44), “nello Spirito Santo” (Giuda 20) di chiedere, cercare, bussare (Luca 11:9).
E’ stato detto del nostro Signore, in Ebrei 5:7, che Egli, “...nei giorni della Sua carne, avendo con gran grida e con lacrime offerto preghiere e supplicazioni... fu ascoltato”.

Oswald J. Smith afferma che quando impariamo ad essere in travaglio quando preghiamo ci sarà un risveglio.
Isaia 66:8 ci dice: “Ma Sion, non appena ha sentito le doglie ha subito partorito i suoi figli”.
E’ possibile dare alla luce senza passare per il travaglio?
Sicuramente no.
Dio ha ordinato che ogni nuova vita portata nel mondo sia accompagnata da dolore e sofferenza. Il travaglio è inevitabile.  Ed è lo stesso con i bambini che nascono nella famiglia di Dio.  Dovremmo tornare ai giorni di travaglio spirituale se vogliamo pregare con efficacia; dovremmo imparare ad aggrapparci a Dio e pregare così: “Non Ti lascerò andare prima che Tu mi abbia benedetto!” (Genesi 32:26).



Molti evangelisti oggi portano con sé un gruppo musicale. Finney, che sperimentava risvegli dovunque andasse, portò con sé un compagno di preghiera. Mentre Finney predicava, Father Nash supplicava. A volte fuori nella neve supplicava Dio con una tale angoscia che si scioglieva la neve tutt’intorno a lui mentre all’interno le persone piangevano in pentimento. Quando Finney teneva degli incontri nella città di Rochester a New York è stato calcolato che, nel giro di due settimane 100.000 persone siano entrate a far parte di una chiesa. 
William Bramwell
William Bramwell trascorreva giorni e notti in preghiera. Una volta trascorse 36 ore in una cava di sabbia senza cibo o acqua supplicando per le anime degli uomini.

Durante il risveglio gallese la maggior parte delle persone temeva di perdere anche un solo incontro per paura di mancare alla manifestazione della presenza di Dio.
Cosa Gli avrebbero detto all’incontro in cielo?
Duncan Campbell dichiara che nessuno era considerato un convertito a meno che non fosse trovato agli incontri di preghiera e agli studi biblici almeno cinque volte a settimanaCosa pensi che succederebbe nelle nostre chiese se lo proponessimo oggi?

Habacuc viveva nei giorni dell’allontanamento, dell’ira e del giudizio. Capiva che Dio stava castigando il Suo popolo.  Sapeva che il rimedio era il risveglio.
Supplicò Dio, perché è l’opera di Dio che deve essere rinnovata: “O Eterno, da’ vita all’opera Tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere!
Nell’ira ricordati di aver pietà
!” (Habacuc 3:2).
Nel corso dei secoli i servi di Dio che sono stati usati nel risveglio hanno conosciuto il segreto del travaglio in preghiera. Questo è parte del prezzo che deve essere pagato per un risveglio.
Possa Dio mettere nei nostri cuori il desiderio di incontrare persone che abbiano la stessa idea di pregare fino a che la luce possa risplendere.


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