032 CONSIDERAZIONI SUL RISVEGLIO



CONSIDERAZIONI SUL RISVEGLIO
La considerazione più importante sul risveglio è il fatto che i principi scritturali per il risveglio sono esattamente gli stessi per gli individui come per intere comunità.
Osvald J. Smith suggerisce che noi potremmo non vedere un altro risveglio nazionale o internazionale con i giorni che passano, ma niente impedisce che qualsiasi individuo credente sperimenti il risveglio nella propria vita. Questa affermazione potrebbe portare alcuni che hanno dei preconcetti sul risveglio a fermarsi per un momento e chiedersi se abbiano sentito bene.
Vedete, nella mente di molti il risveglio è un momento esaltante in cui le chiese sono riempite, le anime salvate e tutti diventano entusiasti del cristianesimo. Problemi che non potremmo o dovremmo risolvere improvvisamente non sono più problemi e ognuno si gode una nuova atmosfera cristiana.
Se questi sono i nostri sentimenti, abbiamo bisogno di essere rieducati a quello che presuppone un risveglio scritturale.
Tutti i veri risvegli sono iniziati con Dio che aveva a che fare con un uomo o una donna particolare e portava il suo servitore attraverso un Getsemani. Il dolore del loro desiderio di risveglio è spesso descritto nella scrittura in termini di dolori del travaglio di un parto.
Se un credente si sottopone alle condizioni di Dio, Dio promette che la benedizione sarà riversata su di lui.
Un credente potrebbe essere a posto con Dio eppure, quando si tratta della benedizione di Dio nei confronti di un’intera comunità, la sua giustizia personale potrebbe non essere sufficiente. Non c’era niente nella vita di Giosuè che fermasse Dio dal benedirlo dopo che aveva incontrato il comandante dell’esercito del Signore fuori Gerico e si era arreso a lui. Ma c’era Achan nel suo accampamento che aveva infranto il comandamento di Dio e l’esercito di Giosuè fu sconfitto dagli uomini di Ai (Giosuè 6-7).
Dio non usa un esercito corrotto per vincere battaglie sante.
Non c’era nessun bisogno di molti Achan nell’accampamento di Giosuè; uno era sufficiente per portare Dio a ritirarsi.
Dio avrebbe potuto facilmente far sì che Achan morisse in modo soprannaturale, ma la Scrittura ci insegna che questo non è il modo in cui Dio si rapporta con una comunità o una chiesa.
Dio avrebbe potuto rivelare a Giosuè prima della battaglia di Ai che Achan avrebbe peccato, ma questo non è neanche il modo in cui Dio si rapporta al peccato in una chiesa o in una comunità. Dio voleva che tutta la comunità, insieme a Giosuè mostrasse la propria sincerità nell’affrontare il peccato che era in mezzo a essa, così Egli permise loro di provare sconfitta e dolore.
Il giudizio fu misurato.
Notate che tutto il popolo di Dio doveva correre a
destra e sinistra per aiutare a trovare il peccatore ed eliminarlo dall’accampamento (Giosuè 7:10-26). Molto semplicemente l’offesa di Achan era in gioco. Il popolo di Dio doveva essere un popolo santo e non ci poteva essere vera santità senza una vera indignazione verso il peccato ed una zelante eliminazione dell’ingiustizia. Inoltre la Parola di Dio doveva essere riverita e temuta dal popolo. Essi dovevano capire che quando Dio stabilisce un principio nella Sua Parola che avessero infranto ne avrebbero sofferto le conseguenze.
La parola di Dio deve essere osservata, non infranta.
Nel cercare il colpevole il popolo doveva scegliere da che parte stare: con Dio o con
colpevole, con la giustizia o con il peccato. Non furono tirati fuori né argomenti filosofici, né giustificazioni sentimentali né principi razionali a difesa della discussione. Il peccato andava affrontato. Se, sotto il nuovo patto, “il salario del peccato è la morte” (Romani 6:23), quanto più severamente, sotto una legge data così recentemente l’uomo doveva essere affrontato. Per l’atto stesso di affrontare il peccato, anche se si trattava di un processo doloroso, il mondo intorno avrebbe saputo che Israele era il popolo di Dio. 
I risvegli non si basano mai sulla quantità, ma sulla qualità.
Migliaia di persone che frequentano una chiesa non indicano certamente un risveglio.
Trentaduemila uomini seguirono Gedeone, ma 31.700 di loro non si sottomisero alle condizioni di Dio e dovettero ritirarsi.
Avrebbero solo rovinato la vittoria di Gedeone e degli altri 300 uomini di qualità.
Con Achan come causa della sconfitta sarebbe stato inutile che Giosuè portasse nuovi rinforzi alla battaglia di Ai. Se Giosuè lo avesse fatto, il suo intero esercito sarebbe perito, ed egli con esso.
La vittoria fu ottenuta, non per addizione, ma per sottrazione. E questa è di lezione che dobbiamo imparare oggi. 
Il risveglio non dipende dalle masse. Dipende dai pochi che fanno la volontà di Dio. Essi influenzeranno le masse.
Negli ultimi quattro mesi del 1903, un gruppo di giovani responsabili in Galles cominciò a preoccuparsi della mancanza di gloria data a Dio e della mancanza di santità nei cuori del popolo di Dio.
Diversi si riunirono per analizzare i propri cuori e mettere le cose a posto con Dio nella confessione dei peccati in tempo di resa assoluta. Molte cose mondane furono messe da parte e furono adottati nuovi atteggiamenti. Si ritrovarono desiderosi, in modo fervente, della stessa santità per tutto il popolo di Dio.
Non pregarono per un risveglio. Anche se capirono che il segreto era la santità, non pregarono per la santità. La loro supplica era che Dio fosse glorificato nella Sua chiesa, tra il Suo popolo.
La visione di Isaia (Isaia 6:3) diventò il tema di molti dei loro sermoni: «Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti».
«Guai a me, sono perduto!» (vers. 5)
«Eccomi, manda me» (vers. 8).
Nel predicare, la luce dello Spirito di Dio iniziò ad illuminare sempre di più i credenti e la convinzione fu così intensa e profonda che iniziarono a trascorrere sempre più tempo con Dio in preghiera fervente e vittoriosa.
A molti di questi uomini fu chiesto di fare delle missioni in varie chiese.
Il pastore di una certa chiesa racconta che lui e la sua chiesa avevano invitato un giovane evangelista. Lo stesso responsabile fu profondamente colpito dalla mancanza di santità genuina nella sua propria vita e desiderava benedizioni per se stesso e la sua gente.
Il missionario giovane e senza esperienza iniziò una serie di incontri in grande tremore. Non sapeva quasi cosa fare o dire, ma aveva avuto un tale incontro con Dio che tutto ciò che poteva fare era raccontare come Dio si era comportato con lui. Usando la Parola di Dio per conferma, espose i pensieri di Dio con tale potenza che il responsabile fu uno dei primi a rispondere e a gioire nella liberazione e nella libertà dello Spirito. Dopo alcune notti, fu proposto un dopo-incontro per tutti coloro che credevano che il Signore stesse trattando con loro.
Con sorpresa di tutti quasi tutta l’assemblea si fermò, spezzata e assetata delle benedizioni di Dio. Ad essi fu consigliato di riconoscere i propri peccati segreti e di togliere ogni peccato di cui erano a conoscenza; di essere riconciliati con Dio e con i loro fratelli; di fare restituzioni; di cercare la pienezza dello Spirito Santo.
Mentre erano tutti inginocchiati uno dopo l’altro confessarono i loro peccati con decisione e fede. Uno spirito di convinzione e di umiliazione era evidente in questi incontri e le suppliche agonizzanti dei pentiti furono sentite. Nessuna penna potrebbe descrivere questi incontri o la loro atmosfera pura e calda. Non c’era sensazionalismo. A parte le suppliche di convinzione di peccato, gli incontri erano tranquilli, ordinati, profondi e totalmente coinvolgenti. Chiunque entrava in uno di questi incontri poteva essere sconvolto dalla consapevolezza della presenza di Dio. Poteva solo essere descritto in termini del “suono dolce e sommesso” che portò Elia a nascondere il volto nel mantello (1 Re 19:12-13) o del pruno ardente, dove la santa presenza di Dio portò Mosé a togliersi le scarpe (Esodo 3:4-5).
Un peso per le anime degli uomini iniziò ad emergere.
Quando Dio è glorificato Egli mette il peso per le anime sui propri figli.
Le preghiere per la salvezza delle masse iniziarono con fervore. Un certo pastore, scrivendo nel dicembre 1904, quando il risveglio era al suo culmine, disse che, molto di quello che stavano godendo nel presente risveglio che si stava velocemente diffondendo in tutta la nazione, era lo stesso che era accaduto quando Dio li aveva visitati un anno prima. A quel tempo la loro chiesa e il villaggio erano in uno stato di fredda indifferenza. Le riunioni ordinarie erano fredde e formali. La vita e l’entusiasmo erano a zero e le conversioni poche e distanziate.
R. B. Jones racconta che una sera, nel 1903, quattro dei loro giovani erano su una montagna lodando, come avevano fatto ogni sera della settimana per diversi mesi. Il loro obiettivo era quello di pregare per il risveglio e la salvezza delle anime perdute.
La persona che li aveva scoperti, si unì a loro.
Quando la notizia si diffuse, l’intera chiesa fu così toccata dal fatto che la loro condizione fosse sentita così profondamente da questi giovani (con una media di 18 anni) che iniziò ad unirsi a loro.
Come il numero aumentava così aumentava il fervore. La fiamma stava raggiungendo l’intera chiesa ed essi erano tutti mossi da uno spirito di preghiera e di passione per le anime.
L’intero vicinato fu presto infiammato dal fuoco divino. Si tenevano incontri serali. Ogni domenica si tenevano fino a sei incontri e ad ogni incontro una media di 30 anime venivano al Signore. Fu un tempo di gioia indicibile.
Per sei mesi continuarono a pregare tutte le sere. Sotto il risveglio generale, camminare nello Spirito, nella gioia e nella comunione era la cosa più naturale.
Il pastore continua: “Parlando per me stesso, posso semplicemente dire che Dio ha agito in me una maniera incredibile: il mio cuore e la mia vita sono stati vagliati come mai prima. La domanda che dovevo affrontare era, se mi ero completamente arreso al Signore. Dov’era la potenza che avrebbe dovuto essere nel mio servizio? Ero completamente sicuro della mia salvezza? Ero stato riempito dello Spirito Santo?
Con queste domande che battagliavano in me, tutto quello che potevo fare era di arrendere totalmente ed in modo fresco la mia vita al Signore, eliminando ogni peccato di cui ero cosciente e facendo della gloria di Dio il mio unico scopo di vita e di ministero. Che esperienza seguì, non solo per me, ma per tutti noi. Che gioia. Sia lodato il Suo Nome meraviglioso
” (R. B. Jones, Cieli squarciati).
Abbiamo iniziato questo capitolo dicendo che ci sono elementi importanti da fare prima di poter avere un risveglio.
E’ stato detto che Dio si preoccupa di più dei suoi operai che della sua opera.
Se l’operaio è giusto, il lavoro sarà giusto.
Quanto dovremmo analizzare i nostri cuori e chiederci: può Dio davvero fare affidamento su di me?
Nel cercare il Suo volto e pregare, possa Egli darti i desideri del tuo cuore. 





 

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