034 LA CENTRALITA’ DEL RISVEGLIO



LA CENTRALITA’ DEL RISVEGLIO
C’è la tendenza a mettere il risveglio in un piccolo compartimento e a pensare ad esso come ad un fuoco di paglia, qualcosa che accade occasionalmente nella storia e che, a parte causare grandi entusiasmi, non abbia risultati duraturi.
Non c’è niente di più lontano dalla verità. Il risveglio ha sempre portato ad un aumento della qualità della vita e benefici per tutti.
Il risveglio Gallese ha ripulito la terra dal crimine.
Il risveglio Inglese del 18° secolo ha impedito che la Gran Bretagna sperimentasse lo stesso destino della Francia, un bagno di sangue di rivoluzione. Il risveglio portò all’abolizione della schiavitù e all’emancipazione delle donne e dei bambini.
Il risveglio dovrebbe essere inteso non tanto come un favore che Dio tiene in serbo per i propri figli ogni 50 anni, ma piuttosto dovrebbe essere ricercato da tutti i credenti come il normale modo di vivere.
Oswald J. Smith dice in Passione per le anime: Potreste non vedere un risveglio nazionale come in tempi passati, ma non c’è niente che possa fermare qualsiasi credente dall’avere un risveglio personale in qualsiasi momento in cui si sottoponga alle condizioni di Dio”. Così dobbiamo guardare alla centralità del risveglio nel Cristianesimo di oggi.
Charles Finney affermò: “L’azione dello Spirito Santo il giorno della Pentecoste non fu necessariamente la potenza dell’ispirazione. Non fu la potenza della conoscenza umana o della cultura. Non fu la potenza dell’eloquenza umana anche se Pietro predicò un sermone potente. Di cosa si trattava allora? Era Dio che usava vite umane possedute da Lui e che parlava attraverso di loro” (Potenza dall’alto).
Subito dopo la sua conversione, Finney ricevette una potente pienezza dello Spirito Santo. Si trovò
Charles Finney
immediatamente riempito di una potenza tanto inusuale che solo poche parole dette a delle persone qua e là portarono immediatamente alla loro conversione.
Le sue parole sembravano attaccare come frecce dentate l’anima degli uomini. Tagliavano come una spada. Spezzavano come un martello.
A volte si ritrovava privo di questo potere e parlava e predicava senza risultati. Allora metteva da parte un giorno per digiunare e pregare, per umiliarsi e supplicare Dio di aiutarlo e la potenza tornava in lui in tutta la sua freschezza.
Predicò in un paesino industriale. La mattina dopo andò in fabbrica per vedere come venivano realizzati i prodotti. Entrando nel reparto tessile, vide un grande gruppo di donne che lo guardavano, poi si guardarono a vicenda, facendo battute e commenti in maniera frivola. Quando si avvicinò, la loro frivolezza e le battute diventarono più grossolane. La loro leggerezza gli faceva tanto male che si fermò e le guardò. Vide in loro delle candidate all’inferno ed il suo intero essere fu riempito di un senso di pericolo spirituale. Continuò a guardare una signora, pregando allo stesso tempo per la salvezza della sua anima. Essa si agitò tanto che si ruppe un filo che stava intrecciando. Cercò di ripararlo, ma non poteva. Iniziò a piangere e ben presto, in tutto il reparto anche le altre stavano piangendo. Tutti i telai si fermarono e le donne, una dopo l’altra si gettarono in ginocchio. L’effetto si sparse in tutta la fabbrica. Finney non aveva detto una parola. Il rumore dei telai non lo avrebbe comunque permesso, ma in pochi minuti tutto il lavoro fu abbandonato e le lacrime ed i lamenti riempivano la fabbrica.
Il proprietario della fabbrica, un uomo non convertito, entrò e disse immediatamente al sovrintendente di fermare i telai. Era estremamente toccato mentre disse a Finney: “E’ più importante che queste anime siano salvate piuttosto che questi telai funzionino”.
Non appena il rumore dei macchinari cessò, il proprietario esclamò: “Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo trovare una stanza dove ci possa dare istruzioni”.
La forza lavorativa al completo si riunì in un’altra stanza dove Finney li istruì e pregò con loro. Nel giro di pochi giorni, quasi ogni persona di quella fabbrica fu condotta a Cristo, incluso il proprietario.

Molti altri predicatori di quell’epoca parlano del risveglio come qualcosa di centrale per la vita e l’esistenza stessa della chiesa.
Spesso le persone non erano in grado di resistere alla Parola di Dio. Portava una tale convinzione di peccato ed una tale coscienza della presenza di Dio, che la semplice affermazione biblica faceva alzare le persone dai propri posti, cadere sulle proprie ginocchia e supplicare Dio di avere pietà.
In nessuna occasione c’era un approccio emotivo.
Sembrava che, non appena la Parola di Dio veniva predicata, affermazioni semplici come: “Devi nascere di nuovo”, facevano piangere le persone e implorare pietà.
Whitefield a volte era così disturbato da questi pianti che cercava di fermarli, ma dopo un po’ si rese conto che, persino quando parlava nel modo più tranquillo, l’atmosfera era piena della potenza. Le persone sembravano pensare che fosse la cosa più naturale del mondo che Dio li spezzasse e li portasse ad una profonda convinzione di peccato.
Finney parlava di andare in una parte della regione di Oneida nello Stato di New York. Si fermò in un albergo situato in una zona dove non c’erano incontri religiosi.
C’era una sala di incontri fatta di mattoni, ma non era mai stata usata.
Andò in giro per il paese e riuscì a invitare la maggior parte delle famiglie all’incontro. Fu assalito da tali profanità e bestemmie che rimase visibilmente scioccato.
Trascorse molto tempo in preghiera prima di rivolgersi alle persone. Predicò su Giovanni 3:16: “Perché Dio ha tanto amato il mondo...’, la Parola di Dio sembrava mietere le persone e un grande risveglio scosse l’intero villaggio.
Da lì si diffuse a tutta la campagna circostante.
Dopo due settimane, un uomo anziano chiese a Finney di andare e predicare. Il pomeriggio seguente si recò al villaggio senza nome e trovò una casa piena di persone che lo aspettavano con ansia. Non aveva la minima idea di cosa dovesse predicare, ma dopo essersi seduto ed ebbe pregato, un certo passo nel libro della Genesi lo colpì: “Alzati e vattene da questo posto perché il Signore distruggerà questa città”.
Raccontò loro la storia di Abrahamo e Lot e di Sodoma e Gomorra. E disse come Dio trovò un solo uomo giusto nella città. Un uomo chiamato Lot.
In quel momento le persone si arrabbiarono con lui ed egli pensò volessero fargli violenza. Applicò la Parola di Dio alla loro situazione e disse loro che erano come Sodoma e che, a meno che non si pentissero, Dio avrebbe distrutto anche loro.
Un silenzio esterrefatto sembrò avvolgere le persone. Improvvisamente le pareti sembravano scoppiare mentre uno dopo l’altro caddero sulle proprie ginocchia, piangendo e gemendo e chiedendo misericordia.
Non prestavano più attenzione alla sua predicazione.
Cercò di attirare la loro attenzione, ma non sembravano ascoltare. Vide l’uomo anziano che lo aveva invitato guardarsi attorno profondamente stupito. Finney lo chiamò per pregare, ma lui era tanto preso che stette semplicemente lì seduto. Finney lasciò il pulpito e andò a pregare con ciascuna anima afflitta, conducendola a Dio. Uno per uno si alzarono in piedi, lodando Dio, coscienti che erano stati liberati.
L’intero villaggio fu convertito e nacque una chiesa.
Solo dopo Finney venne a sapere, sconvolto, che il paesino era stato chiamato Sodoma. L’uomo anziano il cui nome era Lot, era l’unico credente della zona.
Un’opera di Dio si diffuse da lì e il risveglio divenne fondamentale nelle persone che avevano appena conosciuto l’adorazione.

Paolo, scrivendo a Timoteo, che aveva il suo ministero a Efeso, una società completamente corrotta dalla prostituzione e dalla malvagità, disse: “Bada a te stesso e all’insegnamento: persevera in queste cose perché, facendo così salverai te stesso e quelli che ti ascoltano” (1 Timoteo 4:16).
Paolo stava spiegando chiaramente che Timoteo aveva una responsabilità verso i suoi simili. Per assolvere questa responsabilità doveva esaminare la sua vita e la dottrina che predicava (o non predicava). Facendo così, sarebbe stato sicuro della sua salvezza e la salvezza di coloro che lo ascoltavano.
Quanto è tragico che ci siano così poche persone preoccupare per le anime degli uomini. Quanto è tragico che così tanti abbiano paura del risveglio perché potrebbe portare alla luce il fallimento nelle loro vite, le loro famiglie e le loro chiese.

Una volta ho sentito un predicatore raccontare di una certa chiesa dove avevano pregato per un risveglio ogni settimana. Molte persone non convertite nell’assemblea ascoltavano, settimana dopo settimana, fino a che un uomo non lo sopportò più. Alzandosi in chiesa, disse: “Credenti, cosa intendete dire? Continuate a pregare per un risveglio. Vi aspettate un risveglio e vi esortate a vicenda ad attenderlo. Ma cosa intendete dire? Dite a noi che non siamo salvati, che andremo all’inferno e ci credo. Ma cosa volete dire? Ci dite che le nostre anime sono in pericolo, ma voi vivete e agite e predicate e giocate come se non lo intendeste dire per niente. Vi gingillate con il mondo e con i vostri piaceri ed il materialismo, ma non vediamo nessun risveglio in mezzo ai nostri anziani o responsabili. Se il risveglio non è in mezzo alla chiesa, allora dov’è? Volete che noi siamo salvati e ci comportiamo come state facendo voi?
Cominciò a singhiozzare.
Questo rimprovero cadde pesantemente sui credenti.
Non passò molto tempo prima che iniziassero a mettere le proprie vite a posto con Dio. Il loro pregare diventò fervente quando iniziarono a portare le persone a Cristo. Un predicatore che visitava la chiesa disse alle persone lontane e vicine: “Wow! Come sono cambiati i credenti. Questo dev’essere l’inizio di un risveglio”.
Il risveglio costa.
Costa mettere Cristo al centro delle nostre chiese, delle nostre vite, delle nostre case. Ma quando Cristo è al centro abbiamo un risveglio.
Non vale la pena pregare perché succeda? 





 


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