037 LA CALMA DEL RISVEGLIO



LA CALMA DEL RISVEGLIO
“…insegnava ogni giorno nella scuola di Tiranno. Questo durò due anni, così tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la Parola del Signore” 
(Atti 19:9-10) 
Deve esserci sicuramente un risveglio quando un’immensa area sente la Parola del Signore. Al versetto 17 leggiamo che, come risultato il Nome del Signore Gesù era tenuto in grande onore e “la Parola di Dio cresceva e si affermava potentemente” (vers. 20).
Contrariamente al credo generale, il risveglio non è sempre seguito da grande rumore o attività. Molto spesso è calmo e tranquillo. Giudicando dall’apparenza esterna, potrebbe sembrare che niente stia succedendo, mentre in realtà lo Spirito di Dio è all’opera e cose potenti stanno accadendo. 
Durante la guerra Anglo-Boera in Sud Africa, molti
stavano pregando che la guerra cessasse e che la volontà di Dio fosse fatta in mezzo alla tragedia. Il risultato fu un’opera tranquilla dello Spirito Santo dietro le quinte e questo portò ad una potente valanga di evangelizzazione e di opera missionaria che ebbero luogo dopo la guerra.
L’evangelizzazione tra le truppe britanniche fece in modo che si svolgessero degli incontri di preghiera in posti come Mafeking, Ladysmith e Kimberley, mentre si era in stato di assedio. La lotta e i colpi d’arma da fuoco cessavano di domenica nella maggior parte delle aree colpite dalla guerra in modo che si potessero tenere riunioni di chiesa e incontri di preghiera. Un risultato dell’attività spirituale fu che più di 100 soldati britannici che lottarono nella Guerra Boera tennero incontri di preghiera e ricevettero quotidianamente esortazioni spirituali. Molti, che in seguito diventarono missionari e predicatori, vennero direttamente dal fronte per prepararsi al ministero, essendosi convertiti durante le ostilità.
Il Generale Beyers, mentre era al commando a Lowveld vicino a Nelspruit, aveva con sé alcuni conduttori profondamente spirituali tra cui Ds A. Kriel. Tutte le sere predicavano alle truppe e le spingevano verso i comandamenti del Signore Gesù Cristo. Come risultato molti divennero Cristiani e iniziarono studi biblici e incontri di preghiera. Quando arrivarono ad una missione tra Waterburg e Lydenburg, costruirono una base missionaria e diedero assistenza all’opera missionaria.
Naude, Retief e Ds Kriel erano preoccupati del fatto che gli stranieri sembravano avere più compassione e preoccupazione dei pagani in Sud Africa che i Sud Africani. Si incontrarono con tutti i cittadini di Pietersburg per discutere la questione il 28 settembre 1900.
Furono chiamati dei volontari per portare il Vangelo a coloro che non erano stati raggiunti. Uomini in gran numero si dedicavano ad evangelizzare i non credenti. Più di 100 volontari furono mandati in missione a Transvaal, Rodesia, e da altre parti subito dopo la guerra. Allo stesso tempo, i prigionieri di guerra boeri in posti come S. Elena, Bermuda, Ceylon e India stavano sperimentando il risveglio. 
La guerra finì e nel 1904 il risveglio gallese portò
Risveglio di Galles
ripercussioni in tutto il mondo.
Notizie di quello che Dio stava facendo si diffusero come un lampo.
Quando le notizie raggiunsero il Sud Africa, bianchi e neri iniziarono a formare incontri di preghiera, implorando Dio di avere pietà della loro società devastata dove la rovina e la scarsità ricoprivano la nazione. Fattorie bruciate dovevano essere ricostruite, non c’erano soldi per la ricostruzione e l’amarezza faceva ancora male.
Spezzati nello spirito, ma non nella dignità, le persone iniziarono a ricostruire le proprie vite. Troppo orgogliosi per accettare la carità, i boeri, molti dei quali ancora colpiti dal dolore delle case distrutte, vite distrutte e cuori distrutti, capirono che la loro speranza era solo in Dio. Fu in questi giorni, dopo la guerra, che il Sud Africa rientrò in sé e vide che solo una vera fede in Dio poteva evitare che la stessa cosa accadesse di nuovo. Si rivolsero a Dio e pregarono. Entro il 1905, più di 200 ex-prigionieri di guerra si presentarono come volontari per l’opera missionaria. Cento furono mandati immediatamente.
A Worcester fu costruita una scuola per preparare i
missionari, con Ds S. F. Louw come direttore. Da lì i silenziosi strumenti del risveglio della nazione furono mandati. Raggiunsero milioni di persone con il Vangelo, dalla Nigeria al Sud Ovest dell’Africa, da Umtata a Fort Victoria. I resoconti parlarono di fuochi di risveglio che bruciavano a Basutoland dove migliaia di persone furono battezzati e si unirono alle chiese.
Nel 1903, ci fu un risveglio tra gli studenti dell’università di Lovedale. Per Otto giorni ci furono riunioni in continuazione con 250 dei 600 studenti che erano stati condotti a Cristo.
Poi giunse il risveglio di Villiersdorp nel 1905. Visto che gruppi di giovani andarono in giro in tutta la zona di Città del Capo, la fiamma si sparse fino a che migliaia di persone furono condotte a Cristo.
Nel 1906, il Dr John Mott, il grande uomo di stato missionario a livello mondiale visitò il paese. Ogni denominazione fu rappresentata ad una conferenza che non solo guarì le ferite della guerra, ma anche unì la chiesa per la prima volta in una comunione di credenti ed un concerto di preghiera.
Charles Palma, che era stato l’interprete del Pastore Tavlor, quando arrivò in Sud Africa nel 1860, predicava ancora il Vangelo, persino ora che aveva quasi ottant’anni. Ricordava come lo Spirito di Dio aveva operato in Sud Africa 50 anni prima. Migliaia di Xhosa, Zulu, Inglesi ed Africani erano stati spezzati dalla Parola di Dio per l’azione dello Spirito Santo. Ora Palma, un responsabile ed evangelista affiancato, sentì ancora una volta il bisogno di tornare al campo di raccolta. Migliaia di persone lo sentirono predicare ed è stato calcolato che un quinto di coloro che ascoltarono si convertirono come risultato dello Spirito Santo all’opera. Nel giro di pochi anni è stato riportato che più di 25.000 persone furono condotte a Cristo tramite il suo ministero.
Nel 1911, la Missione Generale del Sud Africa riscontrò un risveglio che ebbe luogo a Tembuland e nel Transkey caratterizzata da intensa convinzione di peccato, confessione, cuori spezzati, pentimento e restituzione. Furono riportate persino delle confessioni di omicidio.
Nel 1915, Rees Howells, un evangelista gallese, navigò
Rees Howells in Africa
verso il Sud Africa. Era un prodotto del risveglio gallese e bruciava ancora dell’ultimo bagliore del risveglio. Il suo messaggio era un messaggio di pentimento e di fede nell’opera completa di Cristo. Metteva enfasi sulla confessione a Dio dei peccati occulti e su una resa completa alla Signoria di Cristo. Il 10 ottobre, mentre stava svolgendo il suo ministero a Rusitu in Rodesia, ebbe luogo un incredibile risveglio. Egli scrisse a casa: “Non c’è una sola anima che venga ad una riunione senza essere colpita da una profonda convinzione di peccato”.
Il risveglio continuò per tutto quell’anno e fino al 1916 e si sparse in Rodesia, Mozambico e Sud Africa. Nei due anni seguenti l’intera Tembuland, Zululand e il Transkei stavano bruciando con le fiamme del risveglio. Poi si sparse a Swaziland e persino i membri della famiglia reale furono convertiti. Fu riportato che il re di Swasi stesso aveva il cuore spezzato dal pentimento e confessò davanti a tutti di essere nato di nuovo. Uno dei consiglieri del re alla casa reale scrisse: “La potenza di Dio scese su di noi fin dal primo incontro. Non dimenticherò mai i due giorni che seguirono. Stavamo in chiesa per 11 o 12 ore al giorno. Dio parlava al Suo popolo dalle 6 del mattino fino a mezzanotte. Per due giorni molti non riuscivano a mangiare né a dormire, o a motivo della convinzione di peccato o per la grande gioia che invase i nostri cuori quando i nostri peccati furono perdonati...” (J. Edwin Orr, Risvegli evangelici in Africa).
Jeremiah, un ex-studente di Lovedale e collaboratore del re, era stato ammalato per diversi anni, era a malapena in grado di camminare. Arrivò ad avere una tale convinzione di peccato che supplicò il Signore di avere pietà di lui e improvvisamente si alzò in piedi, guarito dalla sua infermità senza nessun intervento umano. Correva di gioia in tutta la zona parlando della bontà del Signore.
Il risveglio si diffuse ai pagani nei villaggi sudafricani di tutta Swaziland, con centinaia di persone che andavano a Cristo ogni giorno, alcune senza aver neanche sentito un missionario predicare.
Rees Howells scrisse a casa: “In ogni modo questo è esattamente ciò che accadde nel risveglio irlandese”.
Fu mio privilegio conoscere la famiglia di Rees Howells. Sua moglie e suo figlio spesso parlavano con me di questi commoventi momenti di benedizione. Storie sulla grazia di Dio fluivano dalle loro labbra mentre parlavano del risveglio in Africa e del risveglio che avevano sperimentato in Galles. I missionari che scrissero del risveglio in Africa potevano solo descriverlo come la potenza di Dio all’opera in una manifestazione indescrivibile.
Ben presto la costa orientale del Sud Africa, da Fish Rive all’Est del Capo fino ai confini estremi di Tanganyka, passando per la Rodesia e il Mozambico, furano infiammate dal risveglio.
I missionari stavano ora lavorando tra i potenti guerrieri Nguni nel Nyasaland (ora Malawi). Nel 1910 il
Pastore Charles Inwood della Convenzione di Keswich visitò il paese. Per mesi si tennero più di 100 incontri di preghiera e ci fu un grande spirito di aspettativa. Il Pastore Inwood iniziò a predicare in inglese, con un interprete. All’inizio il responso fu molto poco visibile. Improvvisamente uno spirito di confessione e preghiera cadde, prima sugli anziani e poi sulle migliaia di persone lì radunate. Il sabato mattina, un giovane iniziò a singhiozzare in modo incontrollabile e fu fatto uscire dall’incontro. Un periodo di preghiera silenziosa seguì l’evento. Poi un anziano iniziò a pregare, confessando davanti a tutti di aver tenuto dentro uno spirito di vendetta per del male che gli era stato inflitto. Poi un altro iniziò a pregare ed un altro ancora fino a che molti pregarono insieme piano, piangendo e confessando, ciascuno incosciente della presenza altrui. E poi, improvvisamente venne il suono di un vento impetuoso. Era il suono di 2.500 persone che pregavano insieme in modo udibile, nessuno cosciente dell’altro. Non riesco a pensare a un’immagine migliore di quella del suono del vento che passa tra gli alberi. Sembrava che stessimo ascoltando lo stesso suono che aveva riempito la sala di sopra il giorno della Pentecoste.
Non era qualcosa di rumoroso o discordante, ci riempiva solo di grande stupore.
Alcuni iniziarono a piangere colpiti da un’incontrollabile agonia della propria anima.
Il missionario Fraser iniziò un inno, ma ogni persona cantava le proprie preghiere perché erano quelle che riempivano la loro mente fino a che suonò come il fluire di potenti acque. Tutto era tranquillo e controllato, come se lo Spirito Santo tenesse la bacchetta e stesse conducendo il canto e le preghiere. Poi, alla fine, tutti si unirono in un salmo di confessione. La benedizione finale fu pronunciata e la grande chiesa cominciò ad

allontanarsi in profondo silenzio di preghiera.
Dio li aveva visitati e tutto era calmo.

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