027 LA SFIDA DEL RISVEGLIO



LA SFIDA DEL RISVEGLIO
Sono convinto che una delle ragioni per cui non stiamo vedendo un risveglio è la mancanza di unità della chiesa Cristiana di oggi.
Molti vogliono un risveglio della propria denominazione.
Altri vogliono un risveglio per far parte di un gruppo di opposizione.
Molti hanno motivi egoistici. 
Nel 1722, i rifugiati politici che erano stati perseguitati nella Boemia e in Moravia furono invitati dal Conte von Zinzendorf a stanziarsi nei suoi stati non lontano da Dresden dove fondarono il paesino di Herrnhut.
Zinzendorf fu ben presto turbato dal fatto di rendersi
Zinzendorf
conto che questi piccoli gruppi non andavano d’accordo a vicenda e non erano neanche d’accordo nell’adorare insieme. Riunì i suoi governanti per diverse settimane ed espresse profonda preoccupazione.
Essi furono d’accordo con la sua proposta che per diverse settimane, nei loro rispettivi incontri, dovessero predicare e meditare solo sulla croce. Alla fine di quel periodo si sarebbero riuniti tutti insieme per un incontro dove avrebbero spezzato il pane assieme.
Il giorno dell’incontro, quando la riunione terminò, non una singola anima si mosse. L’intera congregazione era così toccata che stettero seduti insieme per ore e poi iniziarono a pregare spontaneamente.
Il risveglio toccò i loro cuori e, da quel giorno in poi essi diventarono una potenza nel mondo e furono conosciuti come i Moravi.
In mezzo a loro c’era Peter Boiler.
Come risultato della sua predicazione, John Wesley fu convertito e, tramite la predicazione di Wesley, milioni di persone nel mondo furono condotte a Cristo. 
Una domenica sera del 1666 il forno di un fornaio di Pudding Lane a Londra si era surriscaldato e la panetteria aveva preso fuoco. Ben presto le scintille che venivano dalla panetteria appiccarono il fuoco alla casa accanto. Questo fece prendere fuoco all’Hotel Star Inn sulla Fish Street Hill e da lì il fuoco si sparse in tutta a città finché tutta Londra fu in fiamme.
Nel giro di 48 ore l’intera città fu distrutta dal fuoco, incluse centinaia di chiese, quella di S. Paul fu una delle prime a essere eliminata.
Oggi abbiamo i nostri fuochi individuali che bruciano sporadicamente, ciascuno di essi emette una piccola scintilla.
Se solo le scintille potessero unirsi, la fiamma
porterebbe un tale interesse spirituale nella nostra nazione che ci condurrebbe davanti a Dio in umiltà e con cuore spezzato. Chi può sapere se, nella sovranità del Suo Amore e della Sua misericordia Dio non riversi una grande benedizione su noi.
Quanto abbiamo bisogno che il fuoco di Dio ci tocchi di nuovo in questa nazione, per commuovere i nostri cuori, in modo che possiamo riunire a pregare per un’azione dello Spirito Santo.
Quel fuoco verrà solo quando saremo collegati in un’unità dello Spirito così come i discepoli lo furono il giorno della Pentecoste. Gesù pregò in Giovanni 17 per una tale unità spirituale ed il salmista ci ricorda nel Salmo 133 che, quando i fratelli dimorano insieme in unità, il Signore ha mandato tra loro la benedizione.
L’unità non è quella che il mondo intende quando le persone o le chiese si riuniscono.
La vera unità esiste tra i fratelli, in altre parole, coloro che sono veramente nati di nuovo e camminano nella comunione con Cristo: “coloro che Tu mi hai dati” (Giovanni 17:6). 

Il bigottismo ed il pregiudizio sono spesso infiammati da una coscienza politica e razziale, che dà luogo alla polarizzazione teologica e religiosa che ci porta più lontano che mai dallo scopo del risveglio.
E’ quando abbiamo convinzioni con radici profonde riguardo alla deità di Cristo, all’efficacia del Sangue che ha sparso, alla potenza della Sua resurrezione e agli scopi sovrani di Dio per la Sua chiesa che saremo ascoltati; quando, in unità di fede e dottrina, preghiamo nell’unità dello Spirito. In Matteo 18:19 ci viene ricordato che “se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre Mio che è nei cieli”.

Spesso un risveglio è iniziato proprio da questo, quando il popolo di Dio improvvisamente ha visto una promessa scritturale e si è appellato ad essa per fede.

Nel 1743 John Erskine, ministro di Dio a Edimburgo, in Scozia, pubblicò un articolo con lo scopo di arruolare persone in tutta la Scozia e in altri posti che mettessero da parte del tempo per far parte di una intercessione regolare perché Dio versasse lo Spirito Santo su tutte le chiese.
William Carey
Ciascuna denominazione nel territorio iniziò a pregare e poi si incontrarono per intercedere per un risveglio.
Molti storici credono che questo abbia contribuito al risveglio in Gran Bretagna, Europa e America.
Come risultato di questo William Carey, il grande missionario, si convertì e cominciò ad avere un grande interesse per le anime degli uomini.
Era conosciuto come il padre delle missioni. 
 
Jonathan Edwards di Northampton, America, lesse l’articolo di Erskine e scrisse un libro con il titolo più lungo mai usato: Un umile tentativo di promuovere un esplicito accordo ed una visione visibile del popolo di Dio in preghiera straordinaria per il risveglio della religione e l’avanzamento del Regno di Cristo. Come risultato del manoscritto di Edward, Andrew Fuller
pubblicò un sermone intitolato: Alcuni motivi di persuasione per un’unione generale nella preghiera per promuovere il risveglio nella religione. Viaggiò in lungo e in largo per condividere il suo peso per l’unità e la preghiera.
In quel periodo le persone da entrambe le estremità dell’Atlantico si incontravano, dimenticando le proprie differenze e pregando che Dio scendesse nella benedizione del risveglio. Sembrava che l’intero mondo cristiano fosse ossessionato da questa sola cosa: la preghiera per un risveglio. Matthew Henry, il grande e famoso commentatore biblico, scrisse: “Quando Dio ha in mente grande misericordia per il Suo popolo, fa sì che esso preghi”.
Così nacque un’organizzazione conosciuta in Gran Bretagna come L’Unione Generale in Preghiera e in America come Il Concerto di Preghiera.
Il fuoco del risveglio iniziò a bruciare in Inghilterra.
Uomini come il fedele John Bunyan, che scrisse Il Pellegrinaggio del cristiano mentre fu imprigionato per aver predicato il Vangelo, attrasse grandi folle. A
Bedford, Inghilterra, la sua chiesa era completamente piena tre volte al giorno ed incontri di preghiera vennero tenuti con altre chiese in tutta la città.
Nel 1790 sembrò che tutte le chiese stessero ricevendo il fuoco del risveglio.
In molte chiese l’opera era incredibile, semplicemente cresceva in modo sovrannaturale.
Edwin Orr dice che la maggior parte delle chiese evangeliche quell’anno triplicarono le proprie congregazioni e che uno spirito di unità e di preghiera trionfava.
Fu durante questo periodo che scosse della Rivoluzione Francese stavano aumentando in Inghilterra.
Nel l791 John Wesley morì.
Campione della predicazione evangelica per quasi 60 anni, era stato a capo del risveglio che si stava diffondendo in tutta la Gran Bretagna.
Nel 1792 Dio fece sorgere altri conduttori come
William Bramwell
William Branwell di Dewsbury nello Yorkshire. Egli iniziava incontri di preghiera alla mattina presto e ben presto un risveglio glorioso colpì la città nella quale centinaia di persone furono convertite.
Nel giro di alcune settimane si allargò ad Halifax e l’intera zona fu portata ad essere toccata dallo Spirito Santo. Circa 600 persone vennero alla salvezza, principalmente durante gli incontri di preghiera. Fu fatto un invito perché Bramwell visitasse la vicina Birstall e, tra il Natale del 1793 e Pasqua 1794, più di 500 persone si convertirono.
Da lì l’opera si diffuse a Leeds ed in un breve periodo più di 1.000 persone si convertirono.
Ben presto l’intera Inghilterra fu coinvolta nel risveglio.
Thomas Taylor, rivolgendosi durante un incontro ad un gruppo di responsabili a Leeds disse: “L’Onnipotente si sta chinando ancora di più e si sta compiacendo di usare semplici incontri di preghiera che vengono frequentati con uno straordinario grado di potenza divina”.
Il risveglio in Inghilterra ebbe diverse caratteristiche.
Un certo numero di evangelisti affidabili, spirituali, dedicati che fossero disposti, ad essere accettati in tutte le chiese e denominazioni. Le riunioni di preghiera avvenivano in una tale spontaneità che si convertivano più persone agli incontri di preghiera che ad altri incontri.
C’era una chiara sete di Dio e, i desideri ed le abitudini carnali, erano messi da parte. Persino divertimenti legittimi e sport erano messi da parte mentre una sete spirituale afferrava le masse.
Fu durante questo periodo che John Newton, il famoso scrittore di inni e Pastore della Chiesa d’Inghilterra, iniziò a vedere un grande movimento dello Spirito Santo a Londra. All’inizio si incontrò con un altro Pastore, William Romaine, per pregare per il risveglio.
Ben presto altri pastori si unirono a loro e fu formata la Società Eclettica. Rappresentava un’altra opportunità perché le persone di tutte le chiese si riunissero nell’unità per aprire i propri cuori in preghiera e chiedere un risveglio spirituale.
L’evangelista americano Lorenzo Dow attraversò
Lorenzo Dow
l’Atlantico diverse volte e si trovò nella posizione di poter vedere Dio all’opera sia in Inghilterra che in America.
Anche se i metodi usati erano diversi, ciò che lo colpì fu l’unità dei credenti e, come risultato, la potenza dello Spirito Santo all’opera.
Joshua Marsden, un responsabile inglese che aveva viaggiato in America, disse: “Non posso contemplare senza stupore l’opera che Dio ha compiuto negli Stati Uniti. E’ risveglio nella sua forma più grande. In Inghilterra è come un fiume che scorre calmo, ma qui in America è come un torrente che scorre forte e trascina via qualsiasi cosa davanti a sé”.
Il risveglio che iniziò con alcune persone che pregavano ebbe ripercussioni per tutto il mondo. 
In Sud Africa, dalla Base Missionaria di Ottentotti a Genadendal, i Moravi riportarono che una vera fame per la Parola di Dio era evidente.
Gli Ottentotti furono toccati fino alle lacrime dalla predicazione del Vangelo.
Questi colonizzatori che divennero testimoni della potenza di Dio che operava in mezzo ai pagani, dovettero confessare che non avrebbero mai creduto che tali risultati fossero possibili.
Il risveglio del 1809, che irruppe a Città del Capo dopo che un terremoto aveva scosso la città per Otto giorni, ebbe un tale effetto sull’intera area che le chiese si riempivano e che gli incontri di preghiera erano all’ordine del giorno.

Quando guardiamo alla situazione oggi, dovremmo abbassare il capo con vergogna.
C’è così poca unità, così poco interesse, così poca fame e sete di Dio.
Cosa dobbiamo fare?
L’unica risposta che posso dare è pregare! 
 



 


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