030 IL CLIMA PER UN RISVEGLIO



IL CLIMA PER UN RISVEGLIO
Il risveglio che ebbe luogo nella nascente chiesa Coreana del 1907 fu totalmente inaspettato.
Nel 1865, il Pastore Robert Thomas della Società Missionaria di Londra sentì un forte peso per la Corea. Armato di Bibbie e trattati in coreano, riuscì ad arrivare facendo l’autostop ad una nave americana chiamata General Sherman.
La nave aveva l’incarico di esplorare la costa coreana e prendere contatti. Tuttavia, gli ufficiali della General Sherman trattennero a bordo cinque coreani. Ciò fece infuriare il popolo coreano a tal punto che puntarono i propri fucili a pietra focaia contro i visitatori non benaccetti.
Due dei coreani catturati annegarono mentre tentavano di scappare.
Questo fece infuriare ancora di più i coreani. Diedero fuoco ad un grande numero di imbarcazioni da pesca cariche di legna che bruciava e le spinsero verso la General Sherman. Tutto l’equipaggio abbandonò la nave appena prese fuoco, ma ognuno di loro fu colpito a morte ai coreani. Solo uno di loro, il Pastore Thomas, con le braccia piene di trattati e di bibbie, non oppose alcuna resistenza. Egli scese gridando: “Il Signore Gesù vi ama. Ecco, leggete la Sua Parola”.
Fu questo incidente che portò il risveglio in Corea, solo sei anni dopo che il primo missionario era arrivato.
Le poche copie di bibbie coreane che il Pastore Thomas portò a terra furono raccolte da persone che iniziarono a leggere e a capire la potenza della Parola di Dio. 
Nel 1893, il Dr Moffatt si procurò un permesso di soggiorno e iniziò la prima
Chiesa Metodista in Corea. Quando William Blair ed i suoi colleghi arrivarono nel 1901, 35 anni dopo la morte del Pastore Thomas e la distribuzione delle sue bibbie, vennero loro incontro centinaia di persone che conoscevano la Parola di Dio. Entro il 1905 c’erano 250.000 credenti che adoravano in più di 2.000 località della nazione e la maggior parte delle chiese era stata eretta e sostenuta dai credenti locali.
Nel 1906, una protesta contro l’America fu iniziata e i missionari furono lasciati con un’unica opzione davanti a loro: lasciare la chiesa completamente nelle mani dei coreani, dopo solo dieci anni di fondazione della chiesa.
William Blair riassumendo la situazione su Pentecoste Coreana, dice: “Nell’agosto 1906 noi missionari, comprendendo la gravità della situazione, decidemmo di incontrarci per una settimana di studio biblico e preghiera, chiedendo a Dio di assumere il controllo della situazione”.
Dopo che un collega aveva esercitato il ministero della Parola, furono tutti toccati dall’Epistola di Giovanni ed arrivarono ad un punto in cui non osavano più proseguire senza la presenza di Dio. Gli deposero davanti i propri pesi, analizzando i propri cuori e cercando di sottoporsi a tutte le condizioni di Dio.
Dio li ascoltò e diede loro una visione di ciò che doveva avvenire. Prima che l’incontro si concludesse, lo Spirito aveva mostrato loro chiaramente che la strada che li avrebbe portati alla vittoria era la confessione dei cuori rotti e lacrime amare.
Uscirono da una di queste riunioni di agosto capendo che nient’altro che un nuovo grande riempimento di Spirito Santo poteva preparare loro, i missionari e i loro fratelli coreani per i giorni di prova che li aspettavano. I missionari sentirono che la chiesa coreana aveva bisogno di pentirsi dell’odio verso i propri dominatori giapponesi e, più di ogni altra cosa, del loro peccato davanti a Dio. L’intera chiesa aveva bisogno di diventare santa davanti a Dio. Con una visione della santità di Dio, queste anime amareggiate avrebbero tolto i propri pensieri dagli affari politici e dalla situazione nazionale.
I missionari furono d’accordo di pregare con i loro fratelli coreani.
All’inizio di gennaio 1907, si tenne una conferenza di preghiera; 1.500 coreani furono presenti. Il primo sabato, il Pastore Blair predicò su 1 Corinzi 12:27 e diede un’esposizione riguardo al corpo di Cristo.
Dopo il sermone molti rimasero per ricevere consulenza, alcuni capirono per la prima volta che cosa fosse veramente il peccato. Andarono a casa quella notte fiduciosi che le loro preghiere avrebbero avuto una risposta nonostante l’apparente mortorio dell’incontro.
Il lunedì i missionari si incontrarono separatamente e supplicarono Dio con fervore. Rifiutarono di lasciare andare Dio fino a quando non li avesse benedetti.
Entrando in chiesa, sentirono che la stanza era ripiena della presenza di Dio.
Dopo un breve sermone uno dei missionari chiese se qualcuno volesse pregare. Ci fu silenzio per un momento e poi l’intera comunità iniziò a pregare ad alta voce.
L’effetto fu indescrivibile.
Non ci fu confusione, ma una grande armonia di suono e di spirito, un mescolamento di anime mosse da un bisogno o impulso irresistibile di pregare con fervore.
La preghiera aveva il suono di molta acqua versata, un oceano di preghiera che sbatteva contro il Trono di Dio.
Non erano tante preghiere, ma una sola, nata dallo Spirito, elevata al Padre in cielo. Così come nel giorno della Pentecoste quando i discepoli erano tutti insieme in un solo luogo, di un solo cuore, pregando, è improvvisamente arrivò dal cielo il suono di un vento impetuoso. Riempì la casa dove erano seduti.
Dio venne a loro quella notte con il suono del pianto.
Mentre la preghiera continuava, uno spirito di pesantezza e di tristezza per il peccato cadde sulla conferenza. Da una parte qualcuno iniziò a piangere e presto l’intera comunità stava piangendo. Uno dopo l’altro si alzarono, confessando i propri peccati battendo sul pavimento con i polsi in un’agonia di convinzione di peccato. Lo stesso cuoco del Pastore Blair cercò di fare una confessione, irruppe nel mezzo di tutto questo e gridò in mezzo alla stanza: “Pastore, mi dica, c’è qualche speranza per me. posso essere perdonato?” Poi si gettò sul pavimento e pianse, quasi urlando nell’agonia della sua anima.
A volte dopo una confessione l’intera comunità scoppiava in una preghiera che si poteva sentire. L’effetto di quella folla di centinaia di persone che pregavano insieme in una preghiera contemporanea era indescrivibile. Dopo un’altra confessione scoppiavano in un pianto incontrollabile. Piangevano tutti insieme, non potevano fare altrimenti.
Così l’incontro continuò fino alle 2 del mattino, con confessione, pianto e preghiera.
Il giorno dopo tutti i missionari e l’intera comunità straniera si incontrarono per lodare Dio e gioire insieme.
Quel martedì notte uno degli anziani della chiesa si voltò verso il Pastore Blair e disse: “Pastore, mi può perdonare e pregare per me?” Si alzò per pregare, ma tutto ciò che riuscì a due fu: “Padre, Padre”. Non riuscì a continuare. Sembrava che il tetto fosse sollevato dall’edificio e lo Spirito di Dio scendesse dal cielo in una potente valanga di potenza. Il Pastore Blair si buttò di fianco all’anziano e pianse e pregò come non aveva mai pregato prima. Alcuni della comunità si buttarono giù lunghi distesi in terra e centinaia di persone stavano in piedi con le braccia sollevate al cielo. Ognuno dimenticò gli altri. Ognuno si trovò faccia a faccia con Dio. Era il suono di centinaia di uomini che supplicano Dio di ricevere vita, misericordia. Il pianto raggiunse tutta la città fino a quando i pagani rimasero costernati.
Non appena ne furono in grado, i missionari si riunirono sul palco e si consultarono. Cosa dovevano fare?
Se avessero lasciato continuare le persone così alcune sarebbero impazzite.
Eppure non osavano interferire.
Avevano pregato che Dio mandasse il Suo Spirito sulle persone ed era arrivato.
Separatamente percorsero le navate e cercarono di confortare le persone con le Scritture e la preghiera. Infine uno dei missionari iniziò a cantare un inno e la calma fu riportata durante il canto. Poi iniziò un incontro, come non ne avevano mai visti, né mai avevano sperato di vederne a meno che fosse assolutamente necessario agli occhi di Dio. Ogni peccato che un essere umano potesse commettere fu confessato quella notte.
Pallidi e tremando di emozione, agonizzando con la mente e il corpo, anime colpevoli, in piedi nella luce bianca del giudizio, si videro come le vedeva Dio.
I loro peccati si elevarono in tutta la loro viltà fino a quando la vergogna ed il peso e la disprezzo di se stessi presero completo possesso della situazione.
L’orgoglio fu fatto uscire, le facce degli uomini dimenticate. Guardando al cielo, a Gesù che avevano tradito, si percuotevano e gridavano con un gemito amaro: “Signore, non rigettarci per sempre”.
Tutto il resto era dimenticato. Nient’altro contava.
Le prese in giro degli uomini, la punizione della legge, persino la morte stessa sembrava avere conseguenze minime, se solo Dio li avesse perdonati.
Noi potremmo aver le nostre teorie sulla confessione pubblica”, scrive Blair, “della sua desiderabilità o meno. Io ho avuto la mia. Ora so che quando lo Spirito di convinzione cade su anime colpevoli, c’è confessione, che ci piaccia o no e nessun potere terreno può fermarla”.
Quali furono i risultati?
La conferenza terminò quella settimana e le persone appena rinnovate tornarono alle proprie case e quartieri in tutto il territorio. Ovunque andassero le stesse cose accadevano fino a che l’intero territorio fu impregnato di risveglio.
Mese dopo mese gli incontri continuarono. Persino le scuole dovettero mettere da parte le proprie lezioni per giorni mentre i bambini piangevano per le cose sbagliate che avevano fatto.
Nelle città gli uomini andavano di casa in casa confessandosi a persone che avevano ferito, riportando denaro e beni rubati, non solo ai credenti, ma anche ai pagani fino a che l’intera città fu scossa.
La restituzione era all’ordine del giorno.
I mercanti riportavano i beni rubati, il denaro veniva ripagato, i vecchi litigi risolti.
La felicità fluiva sulle città. Migliaia di credenti erano risvegliati e migliaia di persone furono condotte a Cristo. Nel giro di un anno i missionari coreani furono mandati in altre parti del mondo con il Vangelo, solo dieci anni dopo che il Vangelo fu portato in Corea.

Cosa ci impedisce di avere un risveglio?
Un albero cresce solo nel clima giusto, in condizioni propizie.
Dio usò la morte di un missionario e la distribuzione della Parola di Dio per creare il giusto clima per il risveglio in una chiesa così giovane. Una volta iniziato raggiunse l’intera nazione.
Oggi la Corea ha una delle chiese più grandi ed alcune delle attività missionarie più progredite in tutto il mondo.
Iniziò quando il popolo di Dio fu pronto ad umiliarsi e a pregare, cercare il volto di Dio e a pentirsi delle proprie vie malvagie.
Oggi, 80 anni più tardi, il risveglio si può ancora sentire.
Possa questo resoconto spingere i nostri cuori a pregare e a cercare il volto di Dio fino a quando verrà nella Sua potenza vivificante a questa nostra amata terra.




 




 

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